- Storia straordinariamente lunga del gioco d’azzardo
- Caro
- Burocratico
- Punizioni severe per chi non segue la legge
- Gli imprenditori devono soddisfare determinati requisiti
Il gioco d’azzardo sul territorio italiano è esistito dall’Impero Romano. La prima casa di gioco è stata aperta a Venezia nel 17° secolo, ma il gioco d’azzardo è cambiato molto da allora.
Contesto legislativo attuale
Prima del 2006 era illegale organizzare qualsiasi attività di gioco d’azzardo sia in pubblico che in privato. Nel 2006, l’UE ha esortato l’Italia a rendere più permissiva la sua legislazione sul gioco d’azzardo. Come risultato, sono state apportate diverse modifiche:
- sono stati legalizzati i giochi di abilità e le scommesse
- il mercato italiano è stato aperto ai membri dell’UE
- gli imprenditori online sono stati autorizzati a lavorare in Italia
Tuttavia, per far funzionare il gioco d’azzardo in Italia, occorre richiedere una licenza, ma il numero di licenze emesse è limitato a 200. Dopo aver ottenuto la licenza da AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), si possono organizzare giochi di abilità, poker online, casinò online, bingo ed eventi di scommesse.
I requisiti per la certificazione includono avere un fatturato di almeno 1.500.000€ negli ultimi due anni, fornire servizi facili e sicuri, avere un’amministrazione buona e affidabile e pochi altri.
La licenza costa 350.000€, ma vi è anche un’ulteriore tassa del 3% per il poker online.
Se non si rispettano le leggi del settore si rischiano multe salate o, nei casi peggiori, reclusione.